Terry Pratchett – Eric

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Un intraprendente tredicenne con il pallino della demonologia cerca di evocare un pericoloso demone perché esaudisca tre dei suoi desideri ma, durante l’incantesimo, qualcosa va storto e nella cameretta di Eric si materializza un mago pasticcione e distratto, di nome Scuotivento. Non riuscendo a convincere il ragazzino di non essere un potente demonio, il povero mago dovrà fare del suo meglio per accontentare il suo irascibile nuovo padrone e per salvare la pelle, visto che l’incantesimo ha attirato su di loro le ire di un re infernale.

La parodia di Faust, ambientata nel Mondo Disco, a mio avviso una delle creazioni più geniali della narrativa degli ultimi decenni, con il giovane protagonista trasformato in un adolescente in piena tempesta ormonale e inequivocabili tratti da nerd, è l’occasione per Pratchett di trattare i temi della religione e dell’immortalità, senza rinunciare a mettere in evidenza i difetti della società umana, come è ormai tipico dello stile di questo grande scrittore, né a riproporre alcuni dei suoi personaggi più popolari, come Scuotivento e il suo irascibile Bagaglio.
Stile brillante, ricco di battute e umorismo decisamente raffinato: Eric è una lettura godibilissima e, tra una freddura e l’altra, un insospettabile spunto di riflessione,.

Consigliato agli estimatori della narrativa inglese di matrice satirica e a chi non si stanca mai di trovare rimandi e citazioni.

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