Giallo e noir
Un pirata della strada ha travolto e ucciso il pargolo di Felix Lane, uno scrittore di gialli. La polizia, dopo aver brancolato nel buio, rinuncia alla ricerca del colpevole. Al padre affranto non resta che la vendetta. Dalla sua ha la caparbietà della disperazione e l’abitudine a creare e risolvere enigmi. E incomincia a indagare annotando sul proprio diario ogni possibile pista, ogni deduzione, ogni supposizione. Fino a quando uno scenario credibile incomincia a delinearsi.
Considerato uno dei migliori romanzi gialli di sempre, questo The Beast Must die (1938) è effettivamente ben condotto, e abilissima è la trasformazione da noir a giallo classico che avviene a metà romanzo; così ben condotta, anzi, che sembra seguire il corso normale della vicenda. Però la soluzione del caso è estremamente prevedibile, e quando il lettore vi arriva prima dell’investigatore di turno non significa che chi legge è intelligente, ma che lo scrittore non ha saputo dirottarlo efficacemente. Del resto Nicholas Blake è sempre stato sopravvalutato: non sarà un caso che i suoi romanzi hanno iniziato a comparire in Italia solo negli anni Settanta, dopo la sua morte.