Robert A. Heinlein – La luna è una severa maestra

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Come nasce una rivoluzione

Nel 2075 la luna è stata colonizzata dai terrestri, che vi hanno esiliato ogni tipo di feccia. Costretti a vivere in città sotterranee nelle quali è fondamentale il supporto tecnologico, i coloni hanno costruito un nuovo tipo di società, nella quale ogni sussulto indipendentista è soffocato dai terrestri, che sfruttano intensamente le risorse della colonia tramite una complessa rete di computer e un ingegnoso sistema di trasporto interplanetario. Mannie, il protagonista, scopre che uno dei computer si è evoluto in un essere senziente: ne diviene amico e, insieme, si uniscono a una fazione di rivoluzionari che mirano a ottenere l’indipendenza tramite una guerra civile.

Alla base del romanzo c’è la società della colonia, immaginata da Robert Heinlein come una realtà priva di una vera organizzazione statale e nella quale la responsabilità del singolo è l’unico freno al caos degenerante; all’opposto della madrepatria, interessata solo allo sfruttamento e all’oppressione, che viene portata avanti anche sotto forma di manipolazione del pensiero e tramite strumenti tecnologici che hanno sostituito il ricorso alle armi e alla violenza.

Per il lettore non è facile schierarsi: l’intento di Robert Heinlein è quello di raccontare come nasce e si sviluppa una rivoluzione, e come un personaggio sostanzialmente estraneo alla politica può non solo trovarvisi coinvolto, ma addirittura diventarne il leader; infine, analizzare i meccanismi psicologici che reggono la società dei colonizzatori e i processi psicologici che si innescano nel momento in cui la loro autorità viene messa in discussione.
Sebbene datato in certe descrizioni, il romanzo di Robert Heinlein è ancora una lettura avvincente e godibile, degno di figurare nella libreria di ogni lettore.

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