Cambiare si può
In questo breve ma illuminante saggio, l’antropologo Andrea Staid analizza il potere e il lavoro dal punto di vista delle società primitive, portandoci a una scoperta fondamentale: la cosiddetta democrazia della maggior parte degli Stati occidentali, basata in realtà sul dominio dell’uomo sull’uomo, non è affatto la forma più evoluta di governo. Molte società arcaiche, contrariamente a quanto sostenuto dall’ideologia capitalista, non erano affatto povere e vivevano in armonia, avendo capi che comandavano solo per l’onore che ciò comportava. La schiavitù del lavoro ci è stata imposta, nei secoli, per creare un surplus, a scapito di un comune senso di solidarietà. Ma, come è stato già sperimentato, redistribuire il potere a tutti i componenti della comunità è possibile, realizzando una società realmente egualitaria e smettendo di lavorare per produrre surplus. In effetti, “la struttura sociale è una ‘scelta’ e la diversità un valore”. Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è soltanto una delle tante scelte possibili.
Un libro fondamentale che ci costringe a riflettere e che cerca di suggerire come riprenderci la piena dignità umana.