Un banale incidente stradale con omissione di soccorso si rivela ben presto un omicidio ben architettato: Roberto Salazar, potente agente letterario, era nel mirino uno dei tanti che lo odiavano per la sua spietatezza, per la sua arroganza, per il suo cinismo e (perché no?) anche per la sua abilità. Il commissario Tonio Buonocore, spalleggiato dalla sua squadra (in primis l’ispettore capo Angelina “Lina” Garzya) dovrà dirimere un mistero che si ricollega a un caso di trent’anni prima, l’apparente suicidio di uno scrittore americano. Il puzzle si fa sempre più complesso e, per coprire le proprie tracce, l’assassino non esiterà a commettere altri omicidi.
Enrico Luceri si conferma maestro nell’imbastire trame complesse con una scrittura vivida e mai banale, ma questa volta l’identità dell’assassino è abbastanza ovvia, e se ne ha la certezza molto prima che i protagonisti arrivino alla soluzione. Ciò nonostante Linea retta è un ottimo poliziesco d’indagine, appassionante e ben scritto, con un commissario col quale non è difficile empatizzare.
Chiude il volume un simpatico racconto nel quale Luceri incontra il suo stesso personaggio durante l’indagine.