Vita da capro espiatorio
Primo romanzo del ciclo dedicato a Benjamin Malaussène, Il Paradiso degli orchi ci immerge nello strano mondo del famoso capro espiatorio di professione, nella sua famiglia composta da fratellastri e sorellastre e da un cane epilettico, nel suo ambiente di lavoro, il Grande Magazzino, tempio di un management cinico e della stupidità umana, dove le poche amicizie sono fraterne e preziose. Il lavoro di Malaussène, infatti, consiste nel subire, al cospetto dei clienti insoddisfatti, strigliate talmente umilianti da indurre loro stessi, per pietà, a ritirare il reclamo. In tal modo si mantengono alte le performance aziendali.
Quando però nel Grande Magazzino la clientela inizia letteralmente a saltare in aria, è fin troppo facile sospettare di Malaussène. Ma, benché capro espiatorio, il nostro non ci sta a vestire i panni della vittima di un errore giudiziario e, con l’aiuto della sua sgangherata tribù, saprà dare una svolta alle indagini, scoprendo gli orribili e sinistri segreti del reparto giocattoli. Non mancheranno il colpo di fulmine per la bella Julia e il colpo di scena finale… anzi, il botto.
Leggere questo romanzo è come entrare in un bazar variopinto, dove lo sguardo innocente (ma non ingenuo!) del protagonista ha la meglio sulle brutture e le meschinità della vita. Le situazioni assurde, grottesche ed esilaranti si susseguono pagina dopo pagina: una lettura che diverte e fa pensare.