Bukowski e la fantascienza
Racconto fantapolitico grezzo e telefonato, Svastica deve la sua fama, in Italia, soprattutto al fatto di essere stato espunto sia dall’edizione SugarCo che dall’edizione Feltrinelli di “Storie di ordinaria follia”. Censura comprensibile per un racconto fuori dal coro, che per una volta non parla di esibizionismo, di sesso e di vite disperate ma che si distingue, nella produzione dell’autore, soprattutto per la sua mediocrità. Ampliato avrebbe potuto essere interessante; così com’è, sembra soltanto un parto svogliato, scritto più per noia che per convinzione.