Un saggista prestato alla narrativa
Una serie di visioni colpisce alcuni turisti americani in visita al Colosseo, visioni che si richiamano alla nostra storia passata. Così la CIA indaga, coadiuvata da Angelo Perosino, giovane ricercatore di storia romana. E presto si scoprirà che nulla è come appare.
Che Scurati sia saggista, e non narratore, lo si coglie fin dalle prime righe, nelle difficoltà espressive del presunto autore, le cui capacità sono quelle di un principiante. Niente di male, se non venisse spacciato come un autore di letteratura. E la storia, un’idea non più che carina, si presenta ripetitiva, priva d’invenzioni e con personaggi completamente privi di qualsiasi spessore e credibilità. Senza contare che quello che vorrebbe essere il colpo di scena finale è talmente telefonato da apparire ovvio. Meglio sarebbe se Scurati tornasse alla saggistica, per cui è sicuramente più portato.