Warm Bodies

0
3859

R è uno zombi che pensa troppo. Frammenti di una vita che non c’è più. Poi un giorno stranamente s’innamora e il suo freddo cuore torna a battere.

“Warm Bodies” sembra il titolo di un film per adulti anni’80 accompagnato, nella versione cartacea, dalla recensione positiva dell’autrice di “Twilight” Stephenie Meyer che ha fatto storcere il naso a molti amanti dell’horror, ovviamente prevenuti e maliziosi.

“Warm Bodies”, il libro di Isaac Marion prima e il film che ne ha tratto lo stesso regista Jonathan Levine poi, è un terreno solido e classico di amore e morte dove l’“amor omnia vincit“ è accompagnato da molte scene volutamente comiche o grottesche (più abbondanti nel film) e altrettante puramente orrifiche (specie nel romanzo, cui è tradito il finale).

Ispirato da “I’m a Zombie filled with Love” http://www.burningbuilding.com/zombie.htm, racconto dello stesso Marion che ha sviluppato la sua storia senza perderne l’idea di fondo: la (non) morte è una malattia che può essere curata dall’amore e anche per gli zombi c’è un futuro che li attende.

Il film (e il libro) racconta di R, un originale ragazzo zombi con la testa piena di pensieri, che quando un giorno con i suoi amici non morti (deambulanti il giusto, senza correre), attacca degli umani e mentre sta mangiando il cervello di un tipo si trova di fronte la ragazza di lui determinata a farlo fuori. E appena la vede è amore a prima vista (anche perché masticando il cervello, assorbe i ricordi e gli ultimi istanti della vittima; una droga per gli zombi senza emozioni che non sognano mai) che lo porta a volerla proteggerla mentre il suo freddo cuore torna a battere…

La pellicola evita di mostrare troppo sangue e scene raccapriccianti: si tratta in fondo di una storia d’amore con un umorismo horror grottesco che piacerà anche agli appassionati del genere e non solo alle ragazzine attratte dal bel Nicholas Hoult, simpatico e in parte.

Un film diretto bene che forse si concentra troppo sui protagonisti a costo di sacrificare gli altri “umani”, trincerati nello stadio fortezza, e gli “ossuti”: mostri derivanti dalla decomposizione finale che trasforma gli zombi in spaventosi demoni assetati di vita (e che nel libro hanno una struttura tipo militare, organizzando i non morti per il definitivo attacco agli umani). Ma va bene anche così, il messaggio è compiuto. Se poi volete invitare a casa vostra il nuovo simpatico amico zombi, attenti al gatto perché forse non ricorda ancora le buone maniere e col vostro micino potrebbe farsi un veloce spuntino.

L’odierna passione per l’amore romantico spostato verso la necrofilia tra zombi e vampiri – stiamo aspettando un Principe Azzurro in salsa Frankenstein – lascia perplessi. Ma “Warm Bodies” diverte grazie anche a un buon libro, da cui è stata tratta una bella sceneggiatura, una regia piacevole senza strafare, e a giovani attori in parte tra cui Nicholas Hoult che si era fatto notare da ragazzino con Hugh Grant in “About a Boy”(e presto lo rivedremo ne “Il Cacciatore di Giganti” di Bryan Singer). Per chi ha letto il libro c’è la sorpresa di un finale più conciliante e gli Ossuti non usati a far da specchio oscuro dei militari che proteggono quello che rimane della razza umana. Ma tra risate e problemi di cuore c’è da far commuovere anche “Faccia di Cuoio”, cui consigliamo di portare fuori la sua ossuta ragazza zombi al cinema e lasciare a casa la motosega per una volta almeno.

SHARE
Articolo precedenteItalo Calvino
Articolo successivoHans Georg Gadamer
Gino Udina (Milano 1970) è uno scrittore italiano di Fumetti, Graphic Novels e Cinema. Nel 1993, a soli 23 anni, ha creato scritto e coordinato (per quattro anni) il fumetto di 94 pagine mensili in bianco e nero "DEMONHUNTER": la storia di un poliziotto che grazie a una pietra magica, fusa nella sua mano destra, poteva trasformarsi in un cacciatore di demoni (pubblicato dalla Xenia Edizioni). Dopo la chiusura della serie ha cominciato a collaborare con la Sergio Bonelli Editore scrivendo vari episodi di Martin Mystere e Nathan Never mentre coordinava un corso di scrittura creativa per il fumetto (lezioni base) alla scuola creativa "Magnolia Italia" dove ha organizzato anche incontri con autori e mostre di opere originali. Nel 2002 ha creato con Fabio Bono, artista per il mercato francese con titoli come "Confessions d'un Templier" (Soleil) e "Cathares" (Glénat),il fumetto per ragazzi "TAO" storia di un gruppo di avventurieri dello spazio che hanno trovato rifugio sulla Terra difendendo la loro nuova "madre patria" da tutti quelli che vorrebbero conquistarla e sottometterla. Parzialmente pubblicato dal "Messaggero dei Ragazzi" di Padova è ora in corso un adattamento a cartoni animati e una nuova edizione. Mentre collaborava come redattore e traduttore per altri editori ha partecipato nel 2010 all'impresa editoriale dell'editore francese "Editions Physalis" di mettere sul mercato una nuova collana hard boiled e con il disegnatore Salvatore Improda è stata creata "TIGRE BIANCA". Il primo episodio chiamato "L'Organizatsya" è uscito a Settembre 2012 e si tratta di un Polar (poliziesco-noir tipicamente francese) ambientato nel mondo della malavita russa. Ha anche scritto un film horror per il mercato americano dal titolo "HELLINGER", sponsorizzato dalla Troma Entertainment e disponibile sui negozi Amazon. Adesso sta scrivendo la conclusione di Tigre Bianca, un libro per ragazzi che uscirà nel 2014.

Lascia un commento

Scrivi un commento
Per favore inserisci qui il tuo nome

inserisci CAPTCHA *