Nel maggio del 1987 esce Kiss Me Kiss Me Kiss Me: le labbra di Robert Smith ritratte sulla copertina sono l’emblema di un disco che affascina e seduce nel suo complesso. Le dieci settimane di registrazione trascorse negli epici studi “Miraval” creano un incantesimo: le notti stellate, i fiumi di alcol, l’isolamento da tutto il resto favoriscono la nascita di un legame strettissimo tra Robert Smith e i suoi compagni: il contesto migliore per la realizzazione di un album prodigioso. Il leader dei Cure è più disponibile al contributo artistico di tutti i membri del gruppo e, infatti, il lavoro di squadra è l’elemento cardine che regge la struttura di Kiss Me Kiss Me Kiss Me e che lo rende il più eterogeno dell’intera discografia. È composto da diciotto brani che rievocano un passato oscuro e tortuoso e ci conducono a sonorità più pop: The Kiss apre con quattro minuti di sinuosa chitarra, prima che la voce di Smith ci raggiunga tormentata. Verrà definita dall’autore “il lato malsano della lussuria”. Subito dopo arriva a risollevarci Catch, poetica e misurata. È proprio l’alternanza di pezzi cupi a pezzi più delicati che crea l’equilibrio perfetto in cui le parole si aggrappano alla musica e l’atmosfera trova la sua parafrasi nei testi.
A Thousand Hours, un connubio di archi e tastiere, è il canto di un cuore che cerca pace, ma segue Shiver and Shake, una dedica d’odio all’ex Cure “Lol” Tolhurst (estromesso dal gruppo a causa dell’abuso di sostanze) che, con il suo ritmo provocante, ci spinge a condividere tutto il disprezzo di Robert Smith.
Le tracce dipingono un susseguirsi di scenari contraddittori: gli echi dolorosi di If only tonight we could sleep si frantumano sulle note raggianti di Why can’t i be you. Just Like Heaven, il cui riff di chitarra rimarrà per sempre nella memoria, è il pezzo che racchiude l’evoluzione vorticosa dell’intero album: parla di amore, del calore di un sogno, di tenebre e di aggraziata nostalgia.
Al termine dell’ascolto, baciati da sentori di morte ed eccessi, di passioni e di tenerezza, ci sentiamo “strani come angeli” e ci immaginiamo a volteggiare su una scogliera a picco sull’oceano.
Kiss me Kiss me Kiss me è un’esperienza sentimentale che si vorrebbe ripetere subito e, a dicembre del 1987, i Cure ci accontentano con una riedizione in 3 LP che include le sei b-side dei singoli, tra cui Breathe e A Chain of Flowers, preziose gemme musicali, da ascoltare ad occhi chiusi per tornare a danzare in un paesaggio onirico fatto di sospiri.
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