Thornton Wilder – Il ponte di San Luis Rey

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Perù, 1714. Un antico ponte di corda si spezza all’improvviso, facendo precipitare nel vuoto cinque persone. Un frate francescano, animato da sincera fede e appassionato di statistica, decide di indagare sulla vita delle cinque vittime, chiedendosi se nella loro sciagurata morte si possa ravvisare il segno di una volontà divina o se si sia trattato di semplice fatalità. Il fatto che, pur senza saperlo, tutte le vittime fossero collegate tra di loro trasforma la lettura in un avvincente gioco di incastri di notevole presa e mette al centro dell’attenzione uno dei problemi su cui si è arrovellata l’umanità attraverso i secoli, cercando risposte in ogni tipo di religione o filosofia: perché le disgrazie toccano alcuni e non altri?
Da questo interrogativo parte il giovane frate, indagando le vite delle vittime, scoprendo che a seconda del lato dal quale guarda le loro personalità esse risultano ora viziose e malevole, ora pietose e ammirevoli. Questo presentare i personaggi esclusivamente attraverso gli occhi altrui, senza mai percepire l’intromissione dello scrittore, fa sì che i personaggi appaiano veri, sfaccettati, umani, credibili; eppure questo mutare aspetto a causa del mutare del punto di vista ci spiazza, facendoci avvertire come sia effettivamente impossibile stabilire una realtà oggettiva e quindi quanto arduo sia il compito che si è imposto frate Ginepro, che finisce, com’è immaginabile, per leggere gli eventi secondo un’ottica personale, arrivando a trarre le conclusioni che preferisce, fino a immaginare una visione del mondo fantastica al punto da sconfinare nell’eresia.

Lo stile dell’autore è personale e incisivo: da esso traspaiono sia la passione nei confronti delle vicende dell’animo umano, sia la sua formazione vicina agli autori dell’Illuminismo e ai trattati scientifici.

Il ponte di San Luis Rey, romanzo breve, di piacevole lettura ma di straordinaria complessità e ambizione, è stato insignito del premio Pulitzer nel 1928, ed è stato da poco ristampato in una valida edizione italiana: un’occasione per gli amanti dei classici e delle letture raffinate di recuperare un testo lungamente scomparso dalle librerie.

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Valentina Leoni è musicista e storica dell'arte, ha scritto e scrive recensioni e articoli riguardanti libri e fumetti per diversi siti. Attenta conoscitrice della cultura giapponese, ha fatto parte del comitato scientifico della mostra Dai Samurai a Mazinga Z (Casa dei Carraresi, Treviso ottobre 2014) ed è da anni collaboratrice di Radio Animati per la quale ha curato di recente la trasmissione Yatta: Luoghi Non Comuni sull'Animazione Giapponese.

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