Stefano Di Marino – Le brigate del Tigre

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L’Avventura, signori!

Parigi: tra il 1912 e il 1913, in un momento cruciale della Storia, il commissario delle Brigate Mobili Stéphane Renard deve risolvere una serie di omicidi e di misteri che, sempre più chiaramente, mostrano una matrice comune: un complotto internazionale ordito da un nemico invisibile insieme ai servizi segreti austro-ungarici.
Spalleggiato dal proprio comandante, il capitano Faivre, e aiutato dalle nuove tecniche di investigazione scientifica del professor Bertillon, Renard dovrà vedersela con l’inafferrabile Fantasma, epigono di Fantômas, e con i Fleurs de Lys, leggendaria confraternita criminale, mentre sulla Ville Lumière cala l’ombra di uno scandalo causato dalle speculazioni finanziarie di un gruppo di affaristi in combutta con un losco faccendiere.

Ritornano i protagonisti de La vendetta del Fantasma (Dbooks, 2012) in un romanzo autonomo tra i più appassionanti fra quelli scritti da Stefano Di Marino. La trama affonda le radici nelle vicende storiche di inizio secolo, e offre un’interpretazione fantastica (ma non troppo) degli eventi che portarono, il 28 giugno del 1914, all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
L’autore sa ricreare perfettamente l’atmosfera dell’epoca senza ricorrere a sfibranti descrizioni e, con l’immediatezza stilistica che gli è congeniale, combina Storia e avventura in un unicum che ricorda non solo la folgorante serie di romanzi scritta da Marcel Allain e Pierre Souvestre (che rivivono nel personaggio del giornalista e scrittore Alain Souvestre), ma anche I misteri di Parigi di Eugène Sue (1943), Il fantasma dell’Opera di Gaston Leroux (1910) e i memorabili sceneggiati della RAI Il segno del comando (1971) e Ritratto di donna velata (1975).

Stefano Di Marino scrive sempre nel segno dell’avventura, ma questa volta supera se stesso, calandosi nella narrativa popolare a cavallo tra Ottocento e Novecento nel riuscitissimo tentativo di attualizzare la forma narrativa del feuilleton. Il risultato è un romanzo memorabile che si legge in un lampo nonostante la mole, trascinati dagli avvenimenti: un’opera mai banale o prevedibile, nella quale la tensione è palpabile ed enigmi e segreti si accavallano a formare una trama gialla di grande efficacia. Numerose sono le citazioni, mai pedestri e sempre divertite. E, al di là del puro intrattenimento, Di Marino ci ricorda che, di fronte alle macchinazioni della Storia, anche i vincitori sono perdenti.

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022, insieme a Viviana E. Gabrini). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.