Loredana Limone – Un terremoto a Borgo Propizio

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Un terremoto a Borgo Propizio è il terzo libro della saga Borgo Propizio scritta da Loredana Limone e pubblicata per Salani Editore.
Ambientato in un borgo toscano immaginario, il romanzo racconta le vicende dei suoi abitanti e la loro vita quotidiana; pur apparendo a un primo sguardo monotona, essa racchiude invece gioie e dolori che nulla hanno da invidiare alle grandi tragedie.

E la tragedia si abbatte davvero su Borgo Propizio: un terremoto – preannunciato nel titolo – capace di far tremare le case, e la spiazzante scoperta dell’omicidio di uno dei concittadini. Al contempo le vite dei protagonisti vengono messe sottosopra quanto il loro borgo, come avviene normalmente nella vita: amori, tradimenti, speranze e relazioni fanno da cornice e si intrecciano ai due eventi principali, senza mai risultare superflui.
Il lettore empatizza con i propiziesi, vive le loro emozioni, lotta con il sindaco perché il borgo non diventi un’altra tendopoli italiana e allo stesso tempo indaga con il maresciallo Saltalamacchia per incastrare un colpevole quanto mai sfuggente.

La bravura di Loredana Limone nel coinvolgere i lettori si rivela nello stile, eccezionalmente accurato, in un linguaggio controllato da cui emergono una sottile ironia e l’affetto, l’indulgenza, che si possono provare nei confronti di parenti un po’ sciocchi ma a cui non si può evitare di voler bene; una penna mite, scorrevole, dai toni a tratti canzonatori. L’autrice dimostra una grande maestria nella caratterizzazione dei personaggi: anche senza aver letto i titoli precedenti, mediante poche accurate pennellate siamo messi al corrente della storia d’amore burrascosa tra Francesco e Belinda, cogliamo la buona volontà e la frustrazione del sindaco Felice tra vita personale e pubblica e comprendiamo il tumulto interiore fra Ingrid la bibliotecaria e Cesare l’avvocato.

Un terremoto a Borgo Propizio è uno di quei romanzi da tenere sul comodino, portatori di storie delicate che fa sempre piacere leggere e della cui necessità non siamo mai consapevoli finché non giungiamo all’ultima pagina.

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