Un treno di speranza
Napoli, 1947. La guerra è appena finita: le donne del Partito Comunista organizzano treni per portare al Nord bambini che versano in condizioni di miseria, nell’intento di offrire loro una possibilità di vita migliore. Amerigo Speranza, figlio di madre nubile, è uno di questi bambini. Insieme a lui migliaia di altri che avranno destini differenti.
Attraverso la narrazione in prima persona e una sapiente miscela di locuzioni dialettali, veniamo trascinati nel mondo del protagonista e, attraverso i suoi occhi stupiti e disincantati, vediamo l’Italia uscire dalla guerra, viviamo il dolore della separazione, scegliamo il perseguimento dei sogni e riflettiamo sul senso della solidarietà e dell’appartenenza.
Sentimenti forti e contrastanti danno vita a un romanzo di formazione appassionato e struggente, che resta nel cuore.
Una mia analisi del romanzo (molto poco bonsai 🙂 ) https://giorinaldi.files.wordpress.com/2022/01/il-treno-dei-bambini-dossier-rinaldi.pdf