Terzo volume della saga “The Expanse”, Abaddon’s Gate. La fuga (Abaddon’s Gate, 2013) segna un momento di svolta per la serie di James S. A. Corey, ma lo fa con un passo incerto, rivelandosi un romanzo di transizione più che un’avventura avvincente a sé stante.
Dopo gli eventi esplosivi di Caliban. La guerra, il protagonista James Holden e il suo equipaggio si trovano nuovamente coinvolti nei giochi di potere interplanetari, questa volta di fronte a una scoperta che potrebbe cambiare per sempre il destino dell’umanità: un misterioso portale alieno creato dalla protomolecola. La storia ruota attorno alle tensioni politiche tra Terra, Marte e la Fascia, ma introduce anche nuovi personaggi, come il religioso Anna Volovodov e l’ex soldato Bull, che pur avendo un ruolo centrale faticano a risultare davvero incisivi.
Il romanzo soffre di una narrazione dilatata, con numerosi momenti in cui l’azione ristagna e la riflessione prende il sopravvento senza però aggiungere particolari spunti innovativi. Il problema principale è che, pur avendo una posta in gioco enorme (il primo contatto con una tecnologia aliena avanzata), la tensione narrativa si disperde in una serie di sottotrame non sempre coinvolgenti. Holden stesso sembra meno dinamico rispetto ai romanzi precedenti, e il suo ruolo nella vicenda appare a tratti passivo, con la sua solita moralità incrollabile che rischia di risultare prevedibile.
Se da un lato la costruzione del mondo rimane solida e l’universo di “The Expanse” continua a essere credibile e ben delineato, dall’altro l’evoluzione della trama non riesce a sostenere l’entusiasmo accumulato nei primi due volumi. Il climax del romanzo arriva troppo tardi e non riesce a compensare una prima metà a tratti faticosa, priva del ritmo serrato che aveva caratterizzato gli episodi precedenti.
In definitiva, Abaddon’s Gate appare come un passaggio necessario per portare la saga verso nuovi sviluppi, ma privo della brillantezza che aveva reso i primi due romanzi così appassionanti. Un episodio che piacerà ai fan più accaniti della serie, ma che potrebbe lasciare delusi coloro che cercano un ritmo più sostenuto e una maggiore incisività.






















