Quel che ora sappiamo si apre con la tragedia più grande che possa capitare in una famiglia: il suicidio del figlio adolescente. Catherine Dunne riesce a ricreare con rara bravura e credibilità una vicenda fortemente drammatica che, raccontata dal punto di vista di vari personaggi, ci avvince offrendoci una prospettiva più ampia.
Daniel è un adolescente talentuoso, figlio unico ma con tre sorellastre frutto del precedente matrimonio del padre. Un giorno viene trovato impiccato nella sua stanza, e per i genitori, Patrick ed Ella, è un trauma insuperabile: si sentono colpevoli di ciò che è accaduto e vogliono capire ciò che gli è sfuggito fino a quel momento.
La scrittrice irlandese affronta il problema, tristemente attuale, del cyberbullismo, e, ponendo al centro la sofferenza taciuta di un adolescente, ritrae perfettamente la vita di una famiglia logorata dal lutto e da tante piccole crepe che si sono create negli anni. Anche quella, smisurata, tra Patrick e la figlia maggiore, Rebecca, nata dal suo precedente matrimonio con Cecilia. Il loro rapporto è logorato e teso: Rebecca non ha mai perdonato al padre per le sue continue infedeltà quando lei era bambina; oltretutto considera Ella, la seconda moglie di Patrick, un’arrivista interessata. E, nonostante la nascita di Daniel, rimane ferma nelle sue convinzioni intransigenti.
La tragica morte di Daniel, tuttavia, porta la famiglia a trovare una sorta di unità di fronte alla tragedia.
Quel che ora sappiamo è un romanzo che riesce a commuovere senza essere melenso o banale, e dando spessore a una storia di persone normali. Catherine Dunne, come sempre, riesce ad affacciarsi con delicatezza sulla vita dei suoi personaggi, ritraendoli con perizia e sensibilità e ponendoci al loro fianco, come se fossimo lì, con rara capacità di suggestione.
Lo stile è scorrevole e diretto: l’autrice racconta la vicenda con onestà e senza inutili fronzoli letterari, creando un’opera profonda ma non pretenziosa.
Un piccolo gioiello che parla di emozioni contrastanti, un libro intenso che non si ferma mai all’apparenza, ma approfondisce ogni sfumatura del carattere dei personaggi, delle situazioni e dei sentimenti. Un’opera che merita sicuramente una lettura non superficiale.