Caterina Mortillaro – Kali Yuga

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Giulia, editor presso una casa editrice, scova nel negozio di un oscuro antiquario milanese un libro del 1913, Kali Yuga. Il romanzo, di cui nessuno sembra conoscere l’origine, è conservato in varie copie all’interno di un baule appartenuto alla contessa italo-russa Anastasia Bagliotti, vissuta per qualche anno in India, a Chennai, con il marito, dove ha aderito alla Società Teosofica Internazionale. All’inizio Giulia pensa che si tratti di un romanzo di fantascienza, ma poi si accorge che c’è di più: l’autrice (Anastasia stessa) sembra avere visto davvero ciò che sarebbe accaduto il secolo successivo, perché sta succedendo proprio in quel momento. Anzi, la contessa afferma addirittura di essere entrata nel corpo di un uomo del futuro e di aver visto e vissuto in prima persona alcuni momenti della sua vita.
Decisa a scoprire di più, Giulia trova il modo di farsi mandare a Chennai per lavoro. Qui conosce Florien, un avvocato franco-indiano esperto di crimini informatici, e intreccia con lui una tempestosa relazione. Ben presto, però, si accorge che sempre più numerose coincidenze lo indicano come il corpo-ospite di Anastasia, e lei stessa incomincia a vivere momenti descritti nel romanzo. Non solo: c’è un evidente collegamento tra il caso su cui sta lavorando Florien, quello di un pericoloso hacker che si fa chiamare Kalki, e l’omonimo terrorista che, secondo il libro della contessa, getterà il mondo in un’apocalisse. Il nome non è casuale: Kalki è l’ultimo avatar di Vishnu, il dio che segnerà la fine dell’epoca di decadenza in cui viviamo – il Kali Yuga, per l’appunto.
Inzia così una caccia all’uomo che coinvolge Giulia, Florien, l’esperta programmatrice Kalpa e il suo fidanzato Ahmed, che, guidati dalle pagine del libro, cercheranno di fermare la minaccia che rischia di gettare il mondo nel caos.

Caterina Mortillaro sforna un appassionante fantathriller metaletterario in cui tecnologia ed esoterismo indiano si abbracciano e si fronteggiano in un’efficace combinazione. L’autrice milanese è brava a tenere le redini di una storia complessa ma mai difficile da seguire, coinvolgente e ben scritta, con personaggi che restano impressi nella memoria. Sullo sfondo, una storia d’amore che sembra sia stata decisa dal destino ma che non assume mai caratteri melensi, anzi, costituisce una sottotrama conflittuale efficace e trascinante. Non stupirebbe se da questo romanzo venisse tratto un film: la trama ha un equilibrio perfetto, senza mai un cedimento, i dialoghi sembrano scritti apposta per il cinema e le scene sono calibrate al millimetro.

Più che una scoperta, una conferma: una delle voci più originali e interessanti della nuova fantascienza, italiana e non solo.

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022, insieme a Viviana E. Gabrini). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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