La pietra – Scrittura politica e sociale dall’Irlanda: Sarah Clancy

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Questa rubrica si chiama La Pietra in omaggio a una poesia scritta cento anni fa da W.B. Yeats.
La poesia si intitola Pasqua 1916, e rappresenta il tentativo di Yeats di venire a patti con la rivolta irlandese di quell’anno e con la successiva esecuzione dei sedici capi da parte dei tribunali militari britannici.
Ecco il passaggio in cui compare la pietra.

 Cuori con un solo proposito
Tutta l’estate e l’inverno sembrano
Fatti come per incanto pietra
Che turba il fiume vivente.
Il cavallo che viene dalla strada,
Il cavaliere, gli uccelli che spaziano
Di nuvola in nuvola di passaggio,
Mutano di minuto in minuto;
Un’ombra di nube sul torrente
Muta di minuto in minuto;
Uno zoccolo di cavallo scivola sull’argine,
E un cavallo sguazza nell’acqua;
Le galline dalle lunghe zampe si tuffano,
E lanciano richiami ai galli della brughiera;
Vivono di minuto in minuto:
La pietra è nel bel mezzo di ogni cosa.

Qui la pietra è l’energia ostinata, inflessibile del rivoluzionario che rimane incrollabile nei confronti del fiume vivente che ha intorno. E, ovviamente, le pietre sono sempre state un’arma di resistenza al potere. I Comunardi fecero barricate di ciottoli, e nel 1968 gli studenti dissero Sous les pavés, la plage! Una pietra è un’arma utile se non si ha niente di meglio a portata di mano.

In questa rubrica spero di portare all’attenzione dell’Italia una corrente della scrittura irlandese in gran parte sconosciuta fuori dall’Irlanda, e persino lì scarsamente riconosciuta nei circoli educati in cui transita la poesia. Mi riferisco alla poesia politica.

Naturalmente lo stesso Yeats non avrebbe apprezzato la scrittura che verrà messa in luce in questa rubrica. In particolare, egli era contro le donne impegnate in politica, specialmente la politica di sinistra che lui chiamava buona volontà ignorante.

Fino forse a dieci anni fa la scrittura irlandese era studiatamente non-impegnata politicamente. Naturalmente c’erano alcune eccezioni di rilievo -si potrebbe citare Butcher’s Dozen (La dozzina del macellaio) di Thomas Kinsella dopo il massacro della Domenica di sangue a Derry, o il testo estremamente critico di John Montague The Rough Field (Il campo duro). L’opera di Eilean Ni Chuileannain, Rita Ann Higgins e Macdara Woods, per fare alcuni esempi, era intensamente politica. Ma in generale la scrittura irlandese era rassicurante e di classe media. Non è mancata una coscienza sociale, ma non si è mai schierata politicamente. In particolare, non vi sono stati scrittori dichiaratamente di sinistra la cui politica si sia riflessa nelle loro opere. Casomai la scrittura irlandese era quietamente liberale e, dove era presente una visione politica degli scrittori, il presupposto non dichiarato era che lui o lei sottoscrivessero una linea liberale.

Tuttavia qualcosa è cambiato. Insieme a un nuovo movimento di sinistra di proteste di piazza ben organizzate ed efficaci, incentrate sull’opposizione alla privatizzazione dell’acqua e ai programmi di ‘austerità’ imposti dal Fondo monetario internazionale, dalla UE e da un susseguirsi di governi di destra, ha cominciato a emergere un nuovo tipo di scrittura, spesso radicandosi prima sulla scena della parola pronunciata -poetry slam e letture pubbliche- ma emergendo anche sulla carta stampat,a abilmente supportata da una serie di audaci giornali affermati e/o piccoli e nuovi. Nei prossimi mesi, spero di portare su queste pagine alcuni di questi scrittori.

Sarah Clancy

Sarah Clancy è la prima fra i poeti ad aver risposto a queste nuove condizioni. È un’attivista che scrive poesie e un poeta che fa l’attivista. Ha il singolare onore di essere stata invitata a leggere il suo lavoro durante manifestazioni di massa. Se una cosa così proteiforme come un movimento di massa può annoverare persone insigni, Sarah Clancy deve essere tra questi. La sua produzione è politica, spesso lo è visceralmente, ma è anche profondamente commovente perché esprime le esperienze della gente comune in modo accessibile – una forza che proviene direttamente dal suo background di poeta del verso parlato. Sentire le sue letture è un’esperienza che non si dimentica. Non a caso, è anche un poeta d’amore di prim’ordine.

Alcune note
La sua poesia Il prendersi cura per principianti è preceduta da una citazione della proclamazione emanata dai ribelli della Pasqua 1916, l’insurrezione che diede inizio alla guerra d’indipendenza irlandese. La poesia prende come punto di partenza la proclamazione e attacca l’establishment politico ed economico irlandese (l’IFSC, per esempio, è stato istituito per rendere l’Irlanda un paradiso fiscale per le multinazionali straniere come Apple e Google). ‘Dev e Pearse’ furono due uomini che combatterono nel 1916 – Pearse da parte sua fu giustiziato, Dev (Eamon DeValera) in seguito fu primo ministro e successivamente presidente della Repubblica. Entrambi furono dalla parte dei nazionalisti piuttosto che a sinistra, contrariamente a James Connolly che fu un comunista, e che rappresenta un filone della politica irlandese poi sommersa nella società dominata dai cattolici emersa dopo la lotta per l’indipendenza.
Commemorazione è ambientata nel giorno della recente commemorazione per i 100 anni della Ribellione di Pasqua 1916. Gli eventi di commemorazione sono stati accuratamente gestiti dai partiti di destra al potere in modo da escludere qualunque interpretazione radicale della Proclamazione.

La Repubblica garantisce la libertà religiosa e civile, uguali diritti e pari opportunità a tutti i suoi cittadini, e dichiara la sua volontà di perseguire la felicità e la prosperità di tutta la nazione e di tutte le sue parti, prendendosi cura allo stesso modo di tutti i figli dello Stato…

– La Proclamazione della Repubblica d’Irlanda 1916

Traduzioni di Silvia Accorrà

 

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William Wall è un romanziere irlandese, scrittore di racconti e poeta. Il suo lavoro è stato tradotto in diverse lingue; traduce dall’Italiano. Il suo romanzo This Is The Country (Questo è il paese) si è qualificato per il Man Booker Prize 2005 e si è classificato per il Young Mind Prize (Premio Giovane Mente) e per l’Irish Book Awards. I suoi racconti e le sue poesie hanno vinto numerosi premi, tra cui The Virginia Faulkner Award 2011. Il suo libro più recente - Ghost Estate, un volume di poesie - è stato tradotto in italiano come Le Notizie Sono (Moby Dick Editore). Ulteriori informazioni dal suo sito: www.williamwall.net 'Wall, che è anche un poeta, scrive una prosa così carica - allo stesso tempo lirica e sincopata - che è come se Kavafis avesse deciso di scrivere su una violenta famiglia irlandese.' The New Yorker 'Il tocco di Wall nella caratterizzazione dei personaggi è leggero e agile: molti descrivono chiaramente se stessi con poche righe di dialogo.' The Guardian 'E' un tale scrittore - lirico e crudele e audace e con metafore notevolissime'. Kate Atkinson. Fotografia di Herry Moore