Non mi riesce di amarli se le loro mani non sono tutte lacerate
da qualcosa, corde di chitarra, coltelli da cucina e unte
bruciature, issando i climatizzatori da finestra sui loro vecchi davanzali
storti a giugno. Reagendo. Il lume della veranda è nuovamente scurito
all’interno da pelli di falena, e non riesco a salire su una scala
per salvarmi la vita, cioè, il mondo gira. Anche quando è illuminato,
per metà è cenere. Sono completamente sbronza sotto una mezza luna & stupita
che siamo ancora tutti qua. I più fra noi, almeno. Per l’unica e per ogni
ragazza perduta, m’attacco stelle dorate dietro i denti anteriori, così
posso assaporare quanto bravi eravamo. Giuro che non mi riesce
di amarli se non sanno spiegarsi perché un’ambulanza a luci spente
su un’autostrada, di notte, significa buona sorte. Tengo il braccio con cui
fumo sigarette dritto, quasi stessi tentando di impedire al sangue
di scorrere da un taglio. La verità è che il mio turno è finito &
sono qui con te, adesso, e m’accartoccio stretta
sui gradini come un lenzuolo, come il giornale del mattino
prima che sia mattina. Alza lo sguardo, sorridi. Che importa
se le stelle che vediamo sono già morte. Se è così, beh,
allora lo sono pure le persone. Vivere è un regalino che
mi faccio una volta al giorno. Amore, non pensare che non mi
agghinderò per rimirarmi fresca negli occhi, nei vermigli
ricci fissi del mio cuore immoto & dire: Sta succedendo di nuovo.
Traduzione di Angela D’Ambra
Poesia scelta da Emilia Mirazchiyska