Vega Roze – Quel che una strega sa

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“Ho così deciso di condividere con Te che leggi questo dono prezioso: il sentire di Eva e il mio si fondono, per dare vita a un’opera che è la voce di ogni Essere libero. Desidero chiarire cosa significa per me la parola strega: è un essere libero che ascolta se stesso e vive l’esperienza della vita come un’opportunità, per conoscere e conoscersi. Una creatura senza tempo che ascolta gli spiriti della natura e riconosce in se stessa l’essenza di ogni cosa.”

La parola “strega” è storicamente considerata perlopiù negativa: le streghe — o, per essere precisi, le donne sagge, indipendenti e che pensavano fuori dagli schemi — sono state perseguitate per secoli e ritenute servitrici del male mentre oggi, nel linguaggio comune, il termine si usa spesso per definire una donna considerata spiacevole e “malvagia”.

Anche il cinema, la TV e la letteratura abbondano di storie sulle streghe, come quella del superbo romanzo La Chimera, di Sebastiano Vassalli (recentemente deceduto), in cui la protagonista, la splendida Antonia, per la sua bellezza prorompente e lo spirito anticonformista e “progressista”, viene accusata di stregoneria, con tutte le amare conseguenze (il libro è ambientato nel 1600 nell’area del Novarese).

Eppure, l’essenza della strega non ha nulla a che vedere con la superstizione, come ben si evince dal dolce libro di Vega Roze, che racchiude la poesia delle pagine di Eva, una strega del primo Novecento. Una strega è connessa con Madre Natura, con le sue leggi e con quelle divine, è responsabile del proprio destino e crea la propria vita con umiltà, senza pretendere nulla da niente e da nessuno.

Per chi ha già intrapreso un lavoro su di sé, molti dei contenuti di Quel che una strega sa risuoneranno immediatamente; altri invece potrebbero sentire una certa resistenza, perché la nostra mente non vuole abbandonare le certezze e le credenze fin’ora accumulate. Ma se vi lascerete andare, anche solo per un attimo, se vi abbandonerete alla magia di queste pagine, proverete dentro di voi un’apertura del cuore e una leggerezza che non vorrete più lasciar andare.

Se userete anche voi questo prezioso libro come un diario, leggendo un pensiero per volta, riflettendoci sopra per tutto il tempo a voi necessario e, soprattutto, entrando più in contatto con le vostre emozioni e il vostro essere profondo, avrete l’opportunità di uscire dai vostri limiti e da quello che vi blocca nel realizzarvi e vivere una vita PIENA.

Credere è la prima regola, in ciò che si sente, in ciò che si è, sapendo di essere ogni cosa, certi di conoscere ogni risposta, perché per ogni domanda c’è una risposta, mentre non vi è una domanda per tutte le risposte. Cercando di comunicare con te, nel profondo di te, puoi attingere a quella scintilla di coscienza che tutto unisce e che a ciascuno parla.

L’autrice, che ho avuto la fortuna di conoscere, è nata per scrivere. Il suo amore, gioia ed entusiasmo per la vita rammentano quelli di una bambina, una fanciulla “portatrice” di un’anima dalla saggezza millenaria.

Se si legge il libro di Vega Roze, la si ascolta, o la si vede dedicarsi agli altri con la sua dolcezza e devozione, è impossibile non esserne contagiati e non sentire il proprio bambino interiore, che scalcia per tornare a vivere attraverso di noi.

Leggere questo libro, e usarlo come strumento per ascoltare noi stessi, ci avvicina alla guarigione della nostra anima.

“Domanda a te stessa in quale lavoro, in quale compagnia, in quale affetto la tua voce è chiara e in quale invece è velata; secondo la risposta regola la tua vita. Non hai che da ascoltare.”