Il cielo smorto sopra le lapidi del piccolo cimitero sembrava un sudario che non riuscisse a stare del tutto diritto. Le cupe nuvole rasenti ne davano il contorno scuro, e una pioggia sottile, insistente, grondava sulle croci di marmo,...
Il cameriere passa tra i tavoli, scivola silenzioso sulle mattonelle lustre. Sembra una ballerina sulle punte, sospesa in assenza di gravità. Stasera ho ordinato gamberoni al brandy. La comanda del nostro tavolo vola veloce verso la cucina, la porta...
Non sento più le gambe.
Dev’essere il sangue. Se ne va, come me. Come tutto ciò che ho avuto: la casa, la terra, la lingua, pronunciata sottovoce per non far sparire le parole insieme ai nostri corpi.
Sono a metà fra...
A Casteggio, nell’Oltrepò Pavese, il tempo scorre lento come il vino che matura nelle cantine. Armando, sedici anni, vive tra chiavi inglesi e bulloni nell’officina di camion del signor Brambilla, in via Emilia, dove l’odore di benzina si mescola...
Alla fine, me l’ero cavata con una settimana di punizione. Niente libera uscita, nessun turno di riposo. Quel “vaffanculo” al telefono avrebbe potuto costarmi molto di più: qualcosa come un processo per insubordinazione, per esempio.
Sia detto a mia difesa...
Dedicato a Gordiano Lupi e a una sua invettiva*
La mattina è il momento perfetto per odiare il mondo. Lo dice anche la scienza. O forse lo dice solo la mia gastrite. Comunque sia, stamattina mi sono alzato col cuore...
La libreria era piccola e buia. I muri erano crepati, i libri ammucchiati su scaffali storti. Quando le bombe caddero, la polvere li coprì. Le pagine si aprirono in aria come uccelli spaventati. Poi caddero nel fango e tacquero.
L’uomo...
Borgolabigonza non è propriamente una metropoli; la Bigonzese, quindi, ha sempre militato in una di quelle serie così infime che a “Novantesimo Minuto” neanche ne sospettano l’esistenza. Ha sempre avuto, però, un pubblico affezionato, che nell’anno in cui è...
Fra gli scranni del vecchio teatro si era radunata una nutrita folla di adepti che, incuriositi, si protendevano verso il centro della scena. Più in basso, sopra un palchetto, Ippolito Giuliano rivolgeva ai presenti il volto stremato ma soddisfatto....
Il sole schiacciava l’erba incolta del parco. Poche nuvole bianche striavano il cielo afoso agli angoli dell’orizzonte. La luce era abbacinante e ogni foglia d’albero stillava le ultime essenze della propria linfa. Dalla pietra squadrata, su cui mi ero...

































