(con dedica a colei che mi vorrebbe a dieta)
L’amor da sempre fu delizia e croce
più per le amate ancor che per gli amanti;
travolte spesso da un destino atroce
ebbero in sorte uomini “urticanti”.
Si pensi a Dulcinea del Toboso,
amata dal più folle della Mancia,
quel Don Chisciotte visionario e ombroso.
Tu ti lamenti per un po’ di pancia!
Che dir, poi, della povera Rossana,
desiata da Cirano, gran cervello,
col naso lungo quanto una banana.
Io sono tuttalpiù un po’ cicciottello!
Nemmeno ebb’Esmeralda miglior fato
col difettuccio che guasta il profilo
del suo Quasimodò, gobbo-dotato.
Io devo buttar giù sol qualche chilo!
E pur Francesca, femmina adorata
che del bel Paolo tosto s’incapriccia
costretta fu a una vita disperata.
Più lieve è il sopportare un po’ di ciccia.
Insomma, la moral di questa storia
è che l’amor non deve crear squasso.
Più che penare è meglio far baldoria:
nessuno uccise mai, un po’ di grasso!