Heiko H. Caimi – Scrivere è peccato?

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La signora Emma Baldini, che di anni ne aveva settantasei portati con una certa durezza, stava ancora assaporando l’eco dell’applauso ricevuto la settimana prima, quando il sindaco le aveva consegnato una targa per il suo romanzo d’esordio. Aveva scritto in silenzio, di notte, senza confessarlo a nessuno, nemmeno al nipote che le portava la spesa. Adesso il libro – un tomo dalle pagine giallastre e una copertina che pareva già vecchia al momento della stampa –  era stato definito “un gioiello della narrativa provinciale”.
Il parroco don Ezio le si presentò in casa con passo lento ma sicuro, la tonaca che sfiorava le mattonelle consunte. Lei gli fece cenno di entrare. Lui si accomodò sulla sedia di vimini davanti a lei, come faceva quando veniva a darle la comunione, dato che la signora Baldini aveva una certa difficoltà a deambulare. Questa volta, però, non aveva con sé l’ostia, ma un’espressione severa che sapeva di resa dei conti.
«Figlia mia,» cominciò, mentre si toglieva gli occhiali per pulirli con il fazzoletto umido, «ho saputo della sua… avventura editoriale».
La signora Baldini arrossì un poco. «Non è niente di che, padre. Solo storie della mia vita, un po’ reinventate».
«Proprio qui sta il problema» disse don Ezio, appoggiando gli occhiali sul tavolo. «Scrivere è vanità. È superbia. Mettere le proprie parole nero su bianco e pretendere che altri le leggano significa innalzarsi al di sopra degli altri. E chi si innalza sarà abbassato. Se non oggi, nell’aldilà».
Lei rimase in silenzio, guardando il gatto che sonnecchiava sul davanzale. Non era abituata a sentirsi dire che il suo romanzo fosse un peccato; le avevano fatto tanti complimenti, persino gente che mai si era fermata a parlarle prima. «Ma padre,» tentò, «ho scritto per raccontare la nostra terra, le nostre sofferenze, la fatica di una vita intera… Non volevo certo peccare».
Don Ezio alzò un dito come se fosse in predica: «Il demonio non si presenta con corna e forcone, ma con una penna e un contratto editoriale. L’orgoglio, sorella Baldini, è la porta larga che conduce alla perdizione. Se davvero sei cristiana, dovresti ritirare subito questo libro peccaminoso. Bruciarlo, se necessario. Altrimenti la tua anima resterà legata alle vanità di carta. Che ti costeranno il rogo infernale».
Emma rabbrividì: non per le parole, ma per il tono glaciale con cui il prete le indicava la dannazione. La tentazione di obbedire le sfiorò la mente, come il vento che passa in una stanza chiusa e non si sa da dove provenga. Poi, con lentezza, prese la copia del libro che stava sulla credenza. Lo aprì alla prima pagina, dove aveva scritto una dedica a se stessa: Alla bambina che non ebbe voce. Lo mostrò a don Ezio con una fierezza che neppure lei sapeva di possedere. «Padre, se questo è peccato, allora è l’unico peccato che porterò con me nella tomba».
Il volto di don Ezio si fece rigido, il colorito color della carta, le rughe sembrarono avvizzire di colpo tutte assieme. Raccolse gli occhiali, si alzò e, prima di andarsene, mormorò con voce bassa ma tagliente: «Allora pregherò per la tua anima ostinata».
La porta si richiuse alle sue spalle con un tonfo secco. La signora Baldini rimase sola nella stanza, con il gatto che si stiracchiava e il libro sulle ginocchia. Per un attimo si sentì tremare, come se l’inferno fosse davvero lì, appena oltre il corridoio. Ma poi rise, una risata ruvida e breve, che aveva dentro tutta la fatica di una vita. La sua. E, stringendo il libro al petto, pensò che forse non era stata lei a scriverlo, ma Qualcuno che non voleva restare zitto.

 

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021), "Ci sedemmo dalla parte del torto" (con Viviana E. Gabrini, Prospero, 2022), "Niente per cui uccidere" (con Viviana E. Gabrini, Calibano, 2024) e "Trasformazioni. Storie dal pianeta che cambia (con Giovanni Peli, Calibano, 2025). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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