Il martire bosniaco
Stevan Tontić
è morto,
ma i suoi nervi carbonizzati
sono ancora scossi,
la sua anima,
sconvolta dal folle fratricidio,
non ha ancora trovato pace.
Ogni giorno
sue nuove poesie,
le cui parole ancora sanguinano,
escono
firmate da diversi
nomi ucraini.
Traduzione di Heiko H. Caimi
Rubrica a cura di Emilia Mirazchiyska