Agatha Christie – Il terrore viene per posta

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Macabre emozioni nella campagna inglese

Un tranquillo borgo inglese con il suo medico, il suo vicario, la villa dell’avvocato e deliziosi cottage abitati da zitelle più o meno attempate: qui il pilota Jerry Burton, all’indomani di un incidente aereo, trascorre la convalescenza insieme all’avvenente sorella. Potrebbe essere lo scenario di una romantica storia d’amore, ma poiché è frutto della penna di Agatha Christie, sappiamo già che l’omicidio è dietro l’angolo. Infatti, anticipato da lettere anonime e da un misterioso suicidio, un efferato assassinio arriva a turbare la placida monotonia del villaggio.
Mentre la polizia brancola nel buio, è la moglie del vicario il deus ex machina della vicenda: «(…) farò intervenire una persona esperta (…) Alludo a qualcuno che conosca bene la natura umana. (…) Abbiamo bisogno di una persona che sappia molte cose sulla cattiveria degli uomini».
Solo un paio di pagine ed ecco presentato l’esperto: un’amabile signora anziana che stava lavorando a maglia una morbida lana bianca. Scontato aggiungere che, fra una tazza di tè e un morso a una tartina, l’amabile Miss Marple dipanerà il mistero.

Un giallo un po’ atipico della Christie in cui Miss Marple compare solo nella parte conclusiva del romanzo e in cui si coglie la vena romantica dell’autrice, che semina indizi fra i palpiti sentimentali del bel pilota. Una lettura godibile, benché non fra le migliori della Signora del giallo.

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